
Oggi ricordiamo il sisma che, 45 anni fa, sconvolse Irpinia e Basilicata. Un evento che lasciò ferite profonde, umane e materiali, e che segnò per sempre la nostra memoria collettiva.
Ma le commemorazioni non devono essere solo ricordi. Il passato non va dimenticato – mai – ma deve diventare uno strumento per crescere. Il terremoto del 1980 fu la dolorosa scintilla che portò alla nascita della Protezione Civile moderna, e ci mostrò con chiarezza quanto il vecchio detto “l’unione fa la forza” sia reale: in quei giorni drammatici furono i cittadini, i volontari, le associazioni e anche il radiantismo a colmare le carenze di uno Stato impreparato a gestire una catastrofe di tale portata.
Nel video allegato, tratto da una mia intervista al TG Regione per i 100 anni della radio, ricordo il ruolo fondamentale che i radioamatori ebbero in quelle ore. Quando ogni infrastruttura collassava, la radio divenne ponte, soccorso, voce. E ancora oggi resta un monito importante: le nostre reti digitali, per quanto evolute, rimangono fragili in caso di evento estremo. Nonostante ciò che abbiamo vissuto, continuiamo a essere vulnerabili e spesso impreparati.
Per questo ricordare non basta. È necessario imparare, migliorare, prevenire. È necessario crescere.
La memoria è un dovere. La crescita è una responsabilità.