Ektachrome IR

di | 1 Aprile 2013

14 Giugno 1976, monte Pierfaone. L’immagine non è una elaborazione software, ma una ripresa all’infrarosso: le parti ‘rosse’ sono ricche di clorofilla, quelle scure no. La pellicola, per diapositive, è la Kodak Ektachrome IR (EIR), un prodotto molto interessante per l’epoca, con una sensibilità che si estendeva dai 300 ai 900 nanometri e che quindi era adatta sia per le foto IR che UV. L’uso della pellicola era però estremamente problematico, perché le ottiche ed i sistemi di esposizione non erano tarati per l’uso al di fuori del capo visivo. Si andava quindi ‘ad occhio’ sia per la messa a fuoco che per l’esposizione. Così come la pellicola stessa non era facilmente reperibile. I risultati, però, ben valevano l’impegno.

Monte Pierfaone all'infrarosso

Monte Pierfaone all’infrarosso

Monte Pierfaone, Potenza.
Fotocamera Olympus OM1, Ottica Zuiko 28/f2.8 Pellicola Kodak Ektachrome IR

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