La fine di un’era

di | 11 Settembre 2022

Da oggi l’Italia non ha più una presenza ufficiale in Onde Medie. La RAI ha cessato le trasmissioni in quella che, storicamente, è stata la rete che ha garantito la maggiore capillarità di copertura del segnale. Uno spegnimento in sordina, visto che è stato reso noto solo grazie ad un messaggio sul canale audiodescrizioni.

Cosa ancora più strana, un evento di questa portata è avvenuto senza dare una motivazione ufficiale alle ragioni di questa scelta, e senza che la politica – la RAI opera in regime di contratto di servizio con lo Stato – si sia presa carico – seriamente – di questa decisione.

Si dirà che le Onde Medie (OM, spesso impropriamente definite AM che invece è acronimo di modulazione di ampiezza, che è la tecnologia usata sia in onde medie che corte) per la loro scarsa qualità avevano un ridottissimo numero di ascoltatori, cosa indubbiamente vera. Ma un servizio dello stato deve essere assolutamente scevro da considerazioni di ordine commerciale. Le Onde Medie garantiscono una copertura molto ampia, anche all’interno degli edifici, a fronte di un numero estremamente ridotto di impianti, e – cosa non trascurabile ai tempi odierni – utilizzando pochissima energia. Le trasmissioni possono essere ricevute con apparati semplicissimi – io la mia prima radio OM l’ho costruita quando avevo 10 anni – e alcuni modelli possono funzionare anche senza batterie. E’ un mezzo ideale per raggiungere le popolazioni in situazioni d’emergenza, e non è un caso che nell’imminenza della guerra in Ucraina abbiano potenziato i trasmettitori OM per mantenere attivo e funzionale un canale di colloquio con i cittadini.

Radio a manovella

La mia radio/torcia con generatore a manovella, funziona senza pile

Pretestuosa anche la motivazione, ufficiosa, addetta: non ci sono più radio ad onde medie. La stragrande maggioranza degli apparecchi domestici copre sia le OM che la FM. Ma, ancore di più, praticamente l’intero parco auto circolante in Italia è dotata di una radio in onde medie.

Una rete semplice da tenere in attività e da gestire. Di per contro, le reti digitali che stanno progressivamente soppiantando tutte le ‘vecchie’ reti analogiche, operano su principi del tutto opposti: per ragioni che sarebbe qui troppo lungo spiegare, operano su piccole aree molto ristrette – che peraltro progressivamente diventano sempre più piccole. Per questo motivo sono reti tecnologicamente complesse ed energivore, e richiedono una manutenzione capillare.

Anche senza pensare alle guerre, l’Italia è territorio che periodicamente è oggetto di calamità naturali – ahimè il tema è il quando e non il se – ed è noto che in caso di alluvioni o terremoti i danni alle reti di distribuzione sono frequenti e generalizzati. Condizioni assolutamente non ideali per le reti tecnologicamente avanzate, che facilmente diventano inutilizzabili o per il danneggiamento delle infrastrutture, o semplicemente per la mancanza diffusa di energia elettrica. Ed è facile capire come sia molto più difficile tenere operativi le migliaia di nodi necessari a mantenere attiva una rete digitale, o le centinaia di ripetitori di una rete a Modulazione di Frequenza, che non un singolo trasmettitore OM – come quello di Potenza 1 su 1575kHz – che era in grado di coprire un’area maggiore di quella della regione Basilicata con la modestissima potenza di soli 500W.

Peraltro in altri paesi che hanno fatto scelta analoga hanno spento i trasmettitori, ma mantenuto gli impianti. Da noi le stazioni vengono invece smantellate, e le antenne, che sono la parte più importante e vistosa di una stazione OM, smontate. Unico il caso dell’antenna dell’impianto di Caltanissetta, che dopo una lunga battaglia in sua difesa dell’amministrazione comunale è stata salvata dal vincolo etnoantropologico apposto dalla regione.

Da oggi la presenza italiana in Onde Medie è affidata solo ad un pugno di piccole stazioni commerciali che, ovviamente, dovranno fare i conti con il loro modello di business.

Miopia, ignoranza, sottovalutazione, menefreghismo? E’ difficile farsi una idea. E’ comunque triste che in un paese moderno come il nostro, che dovrebbe essere capace di vedere al di là del proprio naso, eventi di questo tipo scorrano indisturbati nel silenzio generale, e nella insipienza di chi afferma che il vecchio è brutto ed inutile, e che deve essere rottamato per partito preso.

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